Torna Tiziano Ferro: voglia di cambiare senza stravolgersi
giovedì, 11 maggio 2006 5.43
di Ilaria Polleschi
MILANO (Reuters) - E' pronto per tornare in grande stile e divertendosi Tiziano Ferro, che domani "debutta" con un nuovo singolo, anticipazione del suo terzo album, in uscita in 44 paesi a tre anni dal successo di "111".
Un brano -- "Stop! Dimentica" -- e un disco pensati con "la voglia di cambiare senza stravolgersi", come racconta Tiziano in una intervista telefonica a Reuters.
"'Stop! Dimentica' è una sorta di monito a me stesso, che sono un passionale, soffro ad ogni situazione", racconta nell'intervista. "Ogni tanto mi dovrei dire: stop! dimentica, non lasciare spazio a un certo tipo di paranoie, di ansie".
Una canzone -- da domani in radio e scaricabile dal Web, mentre nei negozi arriverà a giugno -- con sonorità vagamente elettroniche ed anni 80, la sua passione.
"Volevo giocare con questo tipo di suoni", spiega lui, 26 anni compiuti a febbraio e tre milioni e mezzo di dischi venduti, svelando di essere stato già da bambino un fan di band come Duran Duran e Alphaville.
"Penso che con la musica bisogna anche un po' divertirsi, occorre non perdere di vista il rapporto con questo mestiere, altrimenti lo si fa come andare a lavorare in banca, solo per la paura magari di non piacere".
Una traccia "sonoramente diversa" da altri suoi brani, "ma in ogni caso mi si riconosce, non c'è mai l'intento di cambiare rinnegando quello che c'è stato prima...Diciamo che c'è più che altro c'è la voglia di cambiare senza stravolgersi".
Di sicuro, spiega ancora, non si tratta di un singolo che vuole per forza rappresentare tutto il nuovo album, "Nessuno è solo", che uscirà alla fine di giugno.
"Diciamo che rappresenta relativamente il contenuto del disco, mi piace giocarmi la vita di un album nell'ambito di cinque singoli, per far capire che il disco c'è".
IL DISCO, UN "TATUAGGIO SOTTO PELLE"
Di "Nessuno è solo" -- che uscirà su etichetta Emi Music in 44 paesi, dall'Arabia Saudita a buona parte dell'Europa, passando per la Russia, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e l'America latina, dove è molto amato -- anticipa solamente che si tratta di un disco estremamente viscerale, una sorta di "tatuaggio sotto la pelle".
"Ho voluto portare all'estremo questa parte di me per poi non farlo più", spiega, ricordando che anche gli altri suoi due precedenti album -- interamente scritti da lui, come questo -- erano sostanzialmente autobiografici.
"E' un disco che per me è estremamente toccante, credo che dopo aver sviscerato tanto di me avrò voglia di 'ermetizzarmi' dal prossimo (album) in poi".
Di certo non ha avuto fretta di scriverlo, anche perché è stato impegnato fino all'estate scorsa in una lunga tournée all'estero, che lo ha portato anche in America Latina, "una delle esperienze più divertenti e appaganti mai fatte".
"E poi, per il rapporto che ho io con la musica, non possono permettermi di far uscire disco che non ho. So che quello che scrivo andrà in un album, che tra l'altro sarà sufficientemente atteso, e voglio essere sempre molto accurato".
Non ci pensa proprio invece a partecipare al Festival di Sanremo, dove quest'anno ha duettato una sera con Michele Zarrillo.
"Mi sono emozionato come un pazzo e mi sono divertito molto, ma come outsider ho preso il meglio della situazione. A Sanremo davvero non ce la posso fare, non lo reggo psicologicamente", scherza. "Magari da vecchio divento saggio ed equilibrato, ma adesso mi ricoverano".
Non esclude però in futuro altre collaborazioni con artisti. "Devo dire che sono abbastanza difficili, ma per quanto mi riguarda posso dire che ci saranno, anche se non so ancora da che parte".